Mostra personale presso la galleria "Il Bandolo 2" di Alba (CN),
6 - 19 novembre 1999
Cartolina della mostra
Copertina del catalogo della mostra
Articolo di Carlo Gramaglia su Tanaro Sette,
9 novembre 1999
Articolo - intervista di Marialuisa Viglione sul
Corriere di Alba, Langhe e Roero
del 23 novembre 1999
Articolo di Carlo Morra su La Fedeltà di Fossano
del 10 novembre 1999
Articolo di Giovanni Griseri sulla Provincia Granda di Mondovì
novembre 1999
Articolo tratto dalla Gazzetta d'Alba
del 3 novembre 1999
Richiamo tratto da La Stampa di Torino
del 5 novembre 1999
Richiamo tratto dal Corriere di Alba, Langhe e Roero
del 16 novembre 1999
Richiamo tratto da Il Saviglianese di Savigliano
del 4 novembre 1999
Richiamo tratto da giornale sconosciuto,
ottobre o novembre 1999
Cenno critico del Prof. Giuseppe NASILLO.
Una carica di armoniosa, trasognata poeticità traspare dalle aerate campiture cromatiche di Silvia Dogliani, riconducibile ad una visione del mondo sublimata in una sfera di spiritualizzata astrazione dalla prevedibile quotidianità.
In una spaziata, felice commistione di presenze floreali e 'vegetali si precisano dolcissimi volti muliebri, in una sospensione di modulate sequenze oscillanti tra la metafora e la colloquialità, affidata alla magia del silenzio che le propone per mezzo di un gesto, di uno sguardo, di una allocuzione segnica depurata di ogni contingente banalità e di ogni attendibile ovvietà.
La tecnica tutta particolare cui essa fa ricorso (che si avvale ora dell' olio, ora del pastello acquerellato o a cera su carta pergamenata) sortisce effetti e risultanze contrassegnati da una innegabile quanto cattivante (e non di rado suggestiva) originalità, per la sensibilità precipua con cui accosta e propone degli assunti, i quali sono parametri emblematici di un mondo la cui consistenza va ravvisata nella componente introspettiva e, quindi, inconfessata.
Donna dotata di una stereometria emotiva di cui i suoi lavori sono proiezione a tutto campo, Silvia Dogliani persegue itinerari nei quali la pregnanza delle tematiche è costantemente assistita da una collaterale ansia di ricerca, lodevole tanto dal punto di vista stilistico quanto da quello abitualmente definito formale.
La morbidezza dei toni scanditi e corteggiati con una non taciuta musicalità timbrica conferisce a questi scomparti elegiaci una connotazione che porta lo sguardo verso le regioni dove l'anima si alimenta di sogni, di memorie, di attese, di stati d'animo dalla denudata valenza lirica.