La pittura simbolica delle donne misteriose
Gli occhi. Come se cercassero eternità. Sono questi che ti colpiscono subito, quando guardi le fanciulle dipinte di Silvia Dogliani. Sono tristi e insieme sognanti. Ti guardano come se ti dovessero sussurrare qualche segreto sulla vita. Se ti fermi sullo sguardo capisci quanto sia vero, quanto sia interiorizzato.
La pittrice dai gusti raffinati ti coinvolge con il mistero dei suoi quadri. Linee essenziali, quasi “graffiti”, che fanno pensare alla pittura medioevale, preraffaellita. Ed è anche quasi una sintesi tra Oriente e Occidente: tra quelle figure ieratiche della civiltà bizantina e l’essenzialità dell’arte moderna, innaffiate di gotico. C’è anche qualcosa del gusto liberty. La prospettiva è praticamente assente, tutto è messo su un unico livello (senza rapporto spazio-temporale). Silvia Dogliani rappresenta un eterno presente. Cuori, lune, fiori, ma anche figure geometriche, nello sfondo dei suoi quadri senza un apparente rapporto o legame con la figura femminile protagonista della scena. La sensibilità è quella d una donna che ama le tinte pastello, che cerca un significato dell’esistenza con raffinatezza e solennità, eliminando ogni elemento aggressivo. Eleganti le figure e gli sfondi impreziositi da particolari irreali. Messi lì non per caso. Ma con un significato ben preciso. Le sue opere sono percorse da una sorta di simbolismo, tutto da interpretare, ben espresso nei suoi soggetti preferiti: fiori e donne senza età, eteree. Il suo percorso artistico è di tutto rispetto, ha vinto numerosi premi ed ha esposto in gallerie d’arte e in collettive un po’ in tutto il Piemonte.
Silvia Dogliani esprime nei suoi quadri una spiccata sensibilità. Spersonalizzazione, simbolismo, assenza di prospettiva e linee dominanti, messe su un unico piano senza un rapporto prospettico: questo è quello che si coglie. La sua pittura - nonostante l’apparente semplicità e l’immediatezza con cui si percepisce – è pensata e ripensata. E piace proprio questa atmosfera da sogno, creata attraverso la sintesi di linee, in una definizione chiara e nitida. Gioco di sguardi e insieme di simboli: ognuno può decifrarli in base alla propria esperienza di vita e di rapporto con l’assoluto. Perché ci pare sia proprio questo rapporto con l’assoluto ad essere ricercato per primo dall’arte di Silvia Dogliani. Ed è quest’assoluto che dà senso al tutto, alla realtà, al pensiero, all’arte stessa. Ed è anche questo che rende grande l’opera dell’artista.
Marialuisa Viglione